Continua l'iniziativa del Riconoscimento alla Memoria, introdotto dalla edizione del 2022 per ricordare gli artisti vincitori delle edizioni storiche del Premio Mestre. Questo riconoscimento vuole offrire un collegamento tra gli artisti che attualmente operano e partecipano al concorso pittorico, con quanti vi hanno partecipato nel passato ed hanno contribuito a testimoniare la loro arte nel territorio. Il Premio Mestre vuole così essere luogo di esposizione e confronto del mondo della pittura contemporaneo, in dialogo con quanto negli scorsi decenni l’arte pittorica ci ha lasciato.
Ricordiamo che l’artista premiato nel 2022 è stato Ernani Costantini, vincitore della prima edizione del 1958, nel 2023 è stato premiato Corrado Balest vincitore della seconda edizione del 1959, nel 2024 è stato premiato Giampaolo Domestici, vincitore della terza edizione del 1960. Tutti artisti che hanno avuto nella seconda metà dello scorso secolo una intensa attività di altissima qualità artistica segno della importanza e della sensibilità del concorso nel riconoscere i talenti.
In questa nona edizione contemporanea del Premio Mestre di Pittura, l’organizzazione assegna il Riconoscimento alla Memoria a Luigi Candiani (Mestre, 1903-1963) vincitore della quarta edizione del 1961. Il riconoscimento che prevede l’omaggio di una targa nel corso della spettacolare serata delle premiazioni al Teatro Toniolo del 3 ottobre 2025, troverà un momento di presentazione pubblica a settembre, quando, durante la mostra delle opere finaliste del concorso che si inaugurerà il 13 settembre, verrà a lui dedicata una conferenza nel ricco programma de “I Mercoledì del Premio Mestre”. Inoltre il catalogo della esposizione conterrà anche un curato testo di approfondimento sull’artista, sul suo rapporto con il premio e sulla sua attività pittorica.
Gigi Candiani è stato in prima fila in tutte le prime cinque edizioni dello storico premio Mestre dal 1958 al 1962. Componente del Comitato Esecutivo nelle edizioni del 1958, 1959, 1960, nelle quali una sua opera fu esposta fuori concorso, partecipò come concorrente nelle edizioni del 1961 e 1962 e nel 1961 risultò vincitore del primo premio. Dopo la sua prematura scomparsa, avvenuta il 14 settembre 1963, una sua opera venne comunque esposta fuori concorso in ogni edizione sino all’ultima del 1967/1968.
Nato a Mestre il 5 luglio 1903 aveva frequentato la Scuola d’Arte Ticozzi in Mestre sotto la guida del professore Urbani de Gheltof conseguendo il diploma. Da subito Candiani ha sperimentato e perfezionato le tecniche del dipinto ad olio, del disegno e della lavorazione della creta. Già nel 1925 aveva ritratto alcuni luoghi di Mestre e la prima esperienza pittorica espositiva è avvenuta nel 1926 ed una seconda nel 1927, ricevendo un riconoscimento. I primi anni del ‘900 della Pittura veneziana, e non solo, hanno spinto l’artista ad approfondire le tematiche delle correnti artistiche di “paesaggio”. Inizialmente sono stati i luoghi suggestivi di Burano, della Laguna e di Venezia ad ispirare le sue opere. Anche i luoghi della campagna veneta hanno da subito catturato l’attenzione dell’artista e, più avanti, la bellezza dei Colli Asolani e di quelli Euganei fino ad arrivare alle rive del Garda. Le esposizioni più rappresentative di Gigi Candiani sono le collettive alla Galleria Bevilacqua La Masa, ininterrottamente dal 1929 al 1961, a cinque edizioni della Quadriennale di Roma tra il 1935, e il 1960, alla Biennale di Venezia nel 1938, 1948 e 1950 ed alla Triveneta di Padova in sette edizioni dal 1939 al 1961. Sue opere hanno partecipato alla prima edizione del “Premio Burano” nel 1946, poi 1951 e nel 1953 conseguendo il primo premio ex-equo con Neno Mori. Da segnalare anche le partecipazioni alla Quadriennale di Torino, alla Permanente di Milano, al Premio Michetti a Francavilla al Mare, al Premio Scipione a Macerata ed alle collettive di Bergamo e Caorle nel 1959 (1° premio), di Asolo e Caorle (1° premio). Nel 1963 ha infine esposto al Premio Giorgione in Castelfranco Veneto ed al Premio Senigallia (“Drago d’argento”). Guido Perocco nel catalogo della edizione 1963 del Premio Mestre di Pittura ricordava così Gigi Candiani : “...amava profondamente la pittura, la sua pittura, alla quale credeva con fede ed ardore …. Amava nella natura le liete rispondenze dell'animo: visioni serene di laguna, di case solitarie, declivi avvolti nella luce del mattino, l'aria tiepida della primavera e dell'autunno, una ricerca sovrana di quiete. Un mondo che sembra perduto. Ed è perciò che sentiamo maggiormente la sua scomparsa.”
A lui sono dedicati la piazza ed il Centro Culturale nel cuore di Mestre, luoghi della cultura della città, sede tra l’altro della esposizione delle opere finaliste delle edizioni contemporanee del Premio Mestre di Pittura.