Il Premio alla Carriera è stato introdotto dall'edizione 2021 del Premio Mestre di Pittura per omaggiare, in ogni edizione, un artista distintosi nel corso della sua lunga attività, oltre che per meriti artistici anche per la sua presenza nel territorio.
Questo premio vuole offrire un riconoscimento ad artisti in attività che da tempo contribuiscono a testimoniare la loro arte nel territorio offrendo una opportunità di confronto agli artisti che partecipano al concorso pittorico.
A ciascun artista premiato è stata dedicata una sezione del Catalogo del Premio Mestre di Pittura.
L’artista premiato nell'edizione 2022 è Giorgio di Venere, interprete di una raffinata ricerca pittorica che, iniziata verso la fine degli anni cinquanta, prosegue ininterrottamente ad oggi con grande vitalità, come si può ben ammirare nella sua opera esposta in mostra, tra gli ultimissimi lavori del maestro novantacinquenne.
L’artista nato a Valona nel 1942, ma trasferitosi a Venezia nel 1944, è sicuramente tra le personalità artistiche attive più significative in città. Con questo riconoscimento si vuole offrire un collegamento tra gli artisti che attualmente operano e partecipano al concorso pittorico, con quanti, con una lunga e riconosciuta carriera, hanno contribuito e continuano a testimoniare la loro arte nel territorio in cui è incardinato il Premio.
Paolo Patelli (Abbazia, 1934), tra le grandi personalità artistiche, interprete affermato a livello internazionale di vari filoni della pittura astratta, da quello analitico degli anni Sessanta fino alle più recenti sperimentazioni gestuali, esplorando inoltre il versante dei nuovi media e della performance. Nel 1966 Patelli partecipò al Premio Mestre di Pittura e vinse un premio acquisto con l’opera Superficie dipinta n° 31.
Pittore, architetto, scenografo, Giovanni Soccol, nato a Venezia nel 1938, ha iniziato lo studio della pittura nel 1952 frequentando l’atelier della pittrice viennese Ilse Bernheimer, insegnante negli anni ’20 alla Kunstgewerbeschule di Vienna e stabilitasi a Venezia nella casa dei Tre Oci alla Giudecca.
Già nel 1953 Soccol espose alla XLI Collettiva dell’Opera Bevilacqua La Masa aggiudicandosi il premio per il più giovane pittore. Poi negli anni continuerà ad esporre alle collettive della Bevilacqua ricevendo notevoli riconoscimenti e premi.
L’interesse per la pittura non lo distolse però dagli studi Universitari e conseguì la laurea in Architettura, sarà poi assistente di Carlo Scarpa allo IUAV fino al 1968, anno in cui lasciò l’incarico per diventare assistente di Mario Deluigi alla cattedra di Scenografia all’Accademia di Belle Arti, affascinato anche dai nuovi interessi verso l’astrazione. Si intessé così un lungo sodalizio di lavoro, studio ed amicizia che aprì nuovi orizzonti alla pittura di Soccol e che durerà fino alla scomparsa del Maestro Deluigi, avvenuta nel 1976. Ereditata così la cattedra di Scenografia all’Accademia di Belle Arti contemporaneamente iniziò una lunga serie di mostre personali in Italia e all’estero in collaborazione con grandi istituzioni museali e importanti gallerie d’arte.
Nel 2017 Il Museo del Paesaggio gli ha dedicato una grande mostra antologica, nel 2019 Soccol ha poi esposto alla Galleria Internazionale d’Arte Moderna, Ca’ Pesaro e nel 2023 al Museo Fortuny di Venezia.