Premio Mestre di Pittura allarga i confini, vince un giovane iraniano

Si è conclusa la terza edizione del Premio Mestre di Pittura organizzato dal Circolo Veneto, presieduto da Cesare Campa, con il sostegno della Fondazione Musei Civici di Venezia e la collaborazione dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, di Fondazione Bevilacqua la Masa e del Museo M9 di Mestre, e con il patrocinio di Regione Veneto, Città Metropolitana di Venezia e Comune di Venezia.

Quest’anno sono stati 384 i partecipanti, di cui 184 donne, provenienti da tutta Italia e dall'estero, Cina e Moldavia comprese.

Da questi, una giuria tecnica presieduta dallo storico dell’arte, docente, saggista Philippe Daverio e composta da esperti e professionisti del panorama artistico e culturale come Gabriella Belli, direttore della Fondazione Musei Civici di Venezia, Giuseppe La Bruna, Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, Michele Bonuomo, direttore del mensile ‘Arte’ edito da Cairo Editore, Roberto Zamberlan, della Fondazione Bevilacqua la Masa, e Marco Dolfin, curatore della mostra e segretario di Giuria, ha selezionato i 53 finalisti le cui opere sono esposte fino al 13 ottobre al Centro Culturale Candiani.

Durante la serata finale al Teatro Toniolo, con 700 ospiti, si è ufficializzato il podio dell’edizione 2019.

Il primo premio è andato a Arvin Golrokh, nato a Teheran nel 1952, con laurea triennale presso l’Accademia Albertina di Torino, ora iscritto alla magistrale, autore de “Il libro funebre supremo” con tecnica olio su tavola che ha impressionato la giuria “per la qualità del gesto pittorico, la capacità di condurre la materia e l’evocazione di misteri arcani accumulati nella storia pittorica del Novecento”.

Ad Arvin, assente per motivi famigliari, è stato anche attribuito il nuovo “trofeo” che ad ogni prossima edizione del Premio verrà consegnato al primo classificato: quest’anno è una scultura di bronzo realizzata da Beatrice Calzavara, 21 anni di Treviso, allieva dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, raffigurante una colorata tavolozza da pittore, trasfigurata dall'impeto artistico, protesa verso l’alto, scelta da una giuria di esperti tra i lavori presentati dagli allievi dell’Accademia.

Al secondo posto Eugenio Cazzuoli, di Bologna, classe 1970, avvocato appassionato di pittura, autore dell’olio su tela “Bologna, lavori della stazione AV sotterranea” un “capriccio – come lo ha definito la giuria – diventato contemporaneo, dove l’inattesa reinvenzione del grande vedutismo diventa capacità di soppiantare con la pittura i limiti espressivi della fotografia”.

Terzo gradino del podio per Giampiero Cavedon, 1951 di Marano Vicentino, già partecipante a numerosi premi di pittura ed esposizioni anche a New York e Barcellona, San Francisco e Bruxelles: nella sua “Fabbrica abbandonata” a tecnica mista su cartoncino, gli esperti hanno riscontrato “una percezione intuitiva e sensoriale della fabbrica in un momento nel quale questa si fa citazione romantica”.

Da parte sua, la giuria popolare ha indicato quale vincitrice l’opera “Selfie naturae” di Beatrice Calzavara, che traduce il concetto fotografico moderno in autoritratto su tela.

“Credo che la mostra di quest’anno, in tendenza con quella del precedente anno - commenta Marco Dolfin, curatore della mostra al Centro Candiani - abbia innalzato la qualità artistica di questo Premio di Pittura dalla sua rinata edizione del 2017, portandolo sempre più ad una vocazione internazionale. Quello che accomuna tutti gli artisti in mostra è senza dubbio una evidente padronanza tecnica del mezzo pittorico, dai numerosi lavori iperrealisti alle composizioni astratte dai vibranti e studiati effetti optical”.

Una vera e propria mobilitazione della città che, grazie alle manifestazioni culturali, sta riscoprendo le sue potenzialità artistiche, soprattutto tra i giovani che rispondono sempre più numerosi per esprimere le proprie sensazioni e le proprie capacità. “Un grazie va a Cesare Campa, anima di questo Premio – ha detto Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia – Ed è anche grazie a questa manifestazione che diamo spazio ai giovani e al loro futuro e a quello della nostra città”. Il primo cittadino si è spinto anche oltre, annunciando due novità: come è tradizione, l’opera vincitrice entra a far parte del patrimonio dei Musei Civici di Venezia, “e dal prossimo il quadro del primo classificato verrà esposto alla Biennale Arte nel padiglione Venezia”; la seconda novità, pienamente in linea con quanto sta organizzando il Circolo Veneto che ha già raggruppato un consistente numero di mecenati attorno a tutte le sua iniziative artistico-culturali, dal Premio Mestre di Pittura, a Acquerelli in Libertà, a Citylife (concorso di fotografia) al prossimo premio di narrativa: “Ci sono tante persone che si impegnano a sostegno della cultura, che hanno a cuore la nostra città – ha spiegato Brugnaro - E’ mia intenzione invitarli attorno ad un tavolo per gettare la basi di una collaborazione organizzata, un vero e proprio club, una rete di mecenati su scala metropolitana per dare voce all’arte, forma di espressione universale che meglio interpreta l’evoluzione della società”.

Una universalità che il Premio Mestre di Pittura sta esaltando ogni anno di più, grazie all'aumento di iscritti provenienti da tutto il mondo e che nell'edizione appena conclusa ha trovato ulteriore riscontro con il primo posto di un giovane iraniano che ha scelto l’arte come motivo della sua formazione.

Una strada intrapresa anche dal Premio Cairo curato dalla redazione del mensile Arte della Cairo Editore. “Nel 2020 il Premio Cairo accenderà la ventesima candelina - spiega Michele Bonuomo, direttore di Arte, per il secondo anno componente della giuria popolare del Premio Mestre di Pittura – Mentre si alzano barriere in giro per il mondo, vogliamo contribuire a invertire questa logica.

Così, abbiamo deciso che alla fase finale della prossima edizione parteciperanno 10 artisti italiani e 10 stranieri che, per scelta, operano in Italia perché sanno che, grazie alla sua storia, il nostro Paese è confluenza di cultura, è un serbatoio fondamentale per la loro arte”.

Un grazie particolare ai mecenati che hanno voluto confermare la loro tradizionale partecipazione a sostegno al Premio Mestre di Pittura:

  • Buso Massimiliano (Emmenne Malcontenta)
  • Callegaro Luciano (Callegaro Gioielli Mestre)
  • Cambiasi Giorgio (Carrozzeria Circest Mestre)
  • Campello Andrea (Campello Motors Mestre)
  • Carpenedo Alessandro (Linea Ceramica Zelarino)
  • Cecconello Dario (TRE C Zelarino)
  • Checchetto Adriano (Supermercati In’S Mestre)
  • Da Lio Giancarlo (Critico d’Arte Mestre)
  • Dal Col Enzo (OMD Costruzioni Meccaniche Nervesa della Battaglia)
  • Dazzo Elio (Albergo Santa Chiara Venezia)
  • Degan Sandra (Contessa Soasera Cornici Mestre)
  • Gazzato Marco (Banca Generali Mestre)
  • Gerotto Francesco (Impresa Costruzioni Campodarsego)
  • iuffè Roberto (Pasticceria Milady Marghera)
  • Gorghetto Massimo (Panificio Mestre)
  • Malaguti Claudio (Aeromeccanica Veneta S. Maria di Sala)
  • Mattiuzzi Daniela (Assicurazione Generali Ag. Mestre)
  • Miatto Andrea (MAC Costruzioni Resana)
  • Michielan Lorenzo (Drogheria Caberlotto Mestre)
  • Moretti Giancarlo (Vetrofond Casale sul Sile)
  • Perego Marco (Ecoimpianti Quinto Treviso)
  • Pizzini Luigi (Farmacie Marghera)
  • Rigo Gabriele ( Serramenti in alluminio Martellago)
  • Sacco Fabio (Alilaguna Venezia)
  • Sterza Fabio (Gestioni Immobiliari Mestre)
  • Terren Edoardo (Pacinotti Office Mestre)
  • Trevisan Giuseppe (Trevisa Noale)
  • Paola Tura (Hotel Bologna Mestre)

In alto vincitori e giuria schierati sul palco del Teatro Toniolo. Sopra, Cesare Campa, Gabriella Belli e il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro durante la serata conclusiva del Premio Mestre 2019.


La mostra dei 53 quadri finalisti è rimasta aperta fino al 13 ottobre 2019 presso il Centro Culturale Candiani, con ingresso gratuito.